Act XXXIII: All'ombra di un Natale passato
Zanzas Memory
E' una notte fredda. Come ieri, un'altra notte senza te.
Quando sei partito mi hai salutato con un sorriso dicendo: "Ci si vede per Natale Boss", ma non sei tornato. Fuori nevica, un manto bianco e silenzioso sta ricoprendo tutto, e io lo osservo disteso sul sofà, con la fronte appoggiata alla finestra fredda, appannata dal mio respiro. La feccia nel salottino sta festeggiando, una festa senza senso, con urla, spari e canzoncine. Io no. Non ho nulla da festeggiare stasera! Non ho nessuno con cui festeggiare...
Mi alzo da sofà, versandomi da bere, nella stanza buia illuminata dal fuoco nel camino. Un crepitio assordante per le mie orecchie stanche. Lascio scendere l'acool lungo la mia gola, in un solo sorso, magari mi aiuterà a dormire. Per ora è riuscito solo ad arrossarmi il viso e a farmi venire un caldo insopportabile.
Mi scrollo la camicia sudata dalla pelle, posando con forza il bicchiere sul tavolinetto, prima di appoggiarmi alla mensola del camino, fissando con sguardo spento i ceppi ardenti.Comè che di fronte a me cè solo sangue e un grande senso d'angonscia mi attanaglia il petto? Basta, non ci voglio pensare, andrò a dormire!
Lascio cadere i vesiti con noncuranza sul pavimento, restando in boxer, mentre una leggera sensazione di freddo mi attraversa la pianta dei piedi. MI dirigo verso il letto quando i miei occhi la vedono. Era li. Era ancora li. La camicia che ti eri tolto prima di partire, in quell'ultima notte di passione che avevamo trascorso insieme, quando riempivi la mia testa di false promesse! Digrigno i denti, colto da un attimo di rabbia, mentre la afferro per lanciarla via...ma qualcosa mi ferma. Un profumo....così penetrante e intenso da farmi girare la testa. Sarà colpa dell'alcol, mi dico, sendendomi sul bordo del letto, mentre la reggo fra le mani, fissandola. Con la testa bassa rimango ad accarezzare la morbida stoffa di cotone per un pò, indossandola poi con noncuranza, in silenzio, prima di gettarmi sul materasso, fumando una sigaretta.
Mentre sbuffo il fumo sul soffitto sento un rumore, e la stanza è attraversata da un lampo. Per un attimo sgrano gli occhi, urlando: Squalo! Ma quella che sembrava una folta chioma bianca è solo un ombra proiettata sul muro e tutto, in un istante, è di nuovo riassorbito dal silenzio. Tze, non mi resta che gettare via il mozzicone di sigaretta, stendendomi con un tonfo sul letto, piegando la testa sul cuscino.
Come sarebbe stato? Mi chiedo e inconsapevolmente allungo una mano verso l'altro lato del letto, carezzando le lenzuola impregnate del tuo odore, allungandomi verso il cuscino. Che grande questo letto, è sempre stato così? Non me lo ricordo. Mhpf, non mi resta che sorridere, lasciandomi cullare da un torbido sonno alcolico mentre dischiudo le labbra in un sussurro, abbracciando il cuscino:
Buon Natale, Squalo....
Suquaro Memory
Fa così freddo. Fottutamente freddo. E' inutile che mi alzi il bavero della giacca, immergendomi nel cappuccio di pelliccia, nemmeno il sangue che mi sporca la divisa riesce a scaldarmi.
Era solo un'altra dannatissima missione, una come un'altra. Tutto quello che dovevo fare era prendere a calci in culo due o tre idioti, affettarli come si deve e poi tornarmene da dove ero venuto.
Eppure ora mi trovo fuori, al freddo pungente della notte di natale, schiena poggiata contro un duro muro di cemento coperto di neve, maledicendo tutta quella feccia che avevo ammazzato e quella che ancora dovevo ammazzare.
Fottuti rifiuti. Butto indietro la testa, alzando gli occhi al cielo e digrignando i denti. Il dolore al fianco mi colpisce tanto da costringermi a stringermelo con una mano, a sentire la stoffa strappata dalla lama di qualcun altro oltre il guanto.
Ansimo, buttando fuori l'aria e ammirandola dissolversi bianca fuori dalla mia bocca, mentre i freddi fiocchi di neve scendono sulla mia pelle, sciogliendosi sulle guance. Quanto ancora sarebbe durato questo strazio? Avevo ben altro da fare io piuttosto che starmene qui a congelare.
Avevo detto a qualcuno di aspettarmi, che sarei tornato presto, giusto in tempo per questo giorno. Il solo pensarci mi fa sorridere.
Chissà se mi stai davvero aspettando, se mentre fisso il buio pensando a cosa mi stia perdendo, tu sei lì, nella nostra - perché è nostra, vero Xanxus?- stanza aspettandoti la mia rumorosa voce da un momento all'altro, le mie braccia a spalancare la porta urlandoti “Buon Natale boss! Sono tornato.”
Forse no. Forse sono solo io a non vedere l'ora che quel momento arrivi, che possa piombarti addosso dopo essermi preso la mia bicchierata in testa. Quindi, fammici pensare, Xanxus, perché non posso permettere che la testa mi cominci a girare e le forze mi abbandonino.
Fammi pensare a quelle braccia che mi stringeranno, a quel corpo caldo che mi terrà stretto a sé, e al quel profumo che mi riempirà la testa, perché è solo questo che continuerà a scaldarmi. Impugno la mia spada, esco allo scoperto e comincio a correre incontro al nemico.
Sarà presto finita boss, aspettami ancora per un po'.
Ti amo,
Squalo.
Edited by Inouchan - 29/12/2010, 18:49